In Chicago There Is Willy del gruppo americano The Exciting Trio (pubblicato da 482 Music e distribuito in Italia da Jazz Today) e' un bellissimo album che riporta l'attenzione sulla formazione classica in trio (chitarra, basso e batteria) che e' stata resa celebre da Jimi Hendrix. In questo caso siamo dalle parti della musica sperimentale indipendente e il rock e' solo un simulacro che viene evocato all'occorrenza senza mai farsi forza prevaricante. I tre giovani musicisti dimostrano idee chiarissime e sanno aggiungere singulti e suggestioni elettroniche, spesso volutamente ingenue, al loro suono che si spinge in territori poco frequentati dove l'aura magica che circonda l'emissione e' densa di pulviscolo dorato. I nove brani sono tutti composti dai tre componenti del gruppo e hanno durate variabili dal minuto appena abbondante ai quasi quattordici minuti della conclusiva "Lutrell" che sintetizza ampiamente, con il suo dilatato clima luminoso, esoterico e rallentato, una impostazione progettuale assolutamente collettiva dove la centralita' e' assegnata alla nervosa batteria e alla incantata melodica di David Pavkovic che fa da specchio argentato sul quale si riflettono le limpide linee pensierose della chitarra di Matt Schneider e il basso flessibile, spesso brumoso ed evocatore di Griffin Rodriguez. L'album fa parte di una serie di dieci CD denominata "Document Chicago" che apre uno squarcio opportuno su una scena che sta diventando sempre piu' importante e significativa nel panorama della giovane musica che e' destinata ad assumere un ruolo decisivo nei prossimi anni. Se il buon giorno si vede dal mattino...

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